Come si cura la displasia dell’anca lussata?
Quando l’anca è lussata la riduzione (cioè il corretto riposizionamento della testa del femore nell’acetabolo) deve necessariamente precedere l’applicazione del tutore. Tralasciando volutamente alcuni aspetti più tecnici inerenti tempi e modalità con cui è possibile ottenere la riducibilità della testa lussata (applicazione di tutori dinamici, trazione continua etc.) se la centrazione viene ottenuta senza forzature, dolcemente, questo obiettivo può essere alla nostra portata nei neonati più piccoli (Fig. 15 e 16).
Fig. 15: (tratto da “Il trattamento della LCA con divaricatore di Putti” S. Turra, M. Ortolani, C. Gigante, 1992)
Fig. 16: (tratto da “Il trattamento della LCA con divaricatore di Putti” S. Turra, M. Ortolani, C. Gigante, 1992)
Questi brillanti risultati sono però tanto più difficili da ottenere quanto maggiore è l’età del bambino. Le maggiori difficoltà di trattamento riscontrate nei casi diagnosticati tardivamente dipendono da molti fattori. Tra questi un ruolo determinante è svolto dalla:
- progressiva e crescente cranializzazione (spostamento verso l’alto) della dislocazione della testa del femore che diviene irriducibile
- diminuzione con il crescere dell’età delle capacità di rimodellamento spontaneo dell’anca
Esistono inoltre rare e gravi forme di lussazione , cosiddette embrionali o teratologiche, in cui l’anca è ostinatamente irriducibile sin dalla nascita e che richiedono di norma il trattamento chirurgico.